Il bambino ritrovato

È il mio primo giorno al nuovo lavoro. È una nuova agenzia di pubblicità, ma è diversa dalle solite: è un grande spazio aperto, come una palestra, dove le persone al loro interno sono fluide e libere di muoversi. Uno spazio in cui le persone hanno il sorriso e ti guardano negli occhi perché sono veramente interessate a te.

Arrivo, vengo presentato e sono accolto da abbracci, affetto, saluti e baci. Si apre un varco e arriva il direttore, è uno che ho conosciuto in passato, me lo ricordavo freddo e non abbiamo mai legato, ma qui sembra rilassato, disteso, sincero. Mi saluta e inizia un discorso di motivazione senza parole di rito, senza frasi a effetto. Conclude con “E adesso andiamo tutti a scuola”. Continua a leggere “Il bambino ritrovato”