Sophia lorem ipsum

Per i tipi de Il Piccolo Arnold Editore, la piccola e variegata casa editrice che pubblica solo libri brutti e schifosi, è uscito Sophia Lorem Ipsum, la biografia di Sophia Loren. 496 pagine di solo finto testo. Intervistato dall’agenzia Rutters, il direttore editoriale Teo Porcu ha dichiarato: “Perché pagare un ghostwriter quando puoi avere un finto testo gratis?”

E come dargli torto? Aggiungiamo noi.

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REDDITRON

È arrivato Redditron! Il nuovissimo gioco social che abolisce la povertà.

Non crederete ai vostri occhi…

Vedrete gioiellieri che dichiarano al fisco meno di un cameriere…

Parcheggiatori abusivi arrivare al lavoro col Bmw…

Vedrete “nullatenenti” che hanno cinquanta lavoratori in nero nella fabbrichetta tessile in uno scantinato…

E gente che non ha mai fatto un biglietto del bus protestare perché i mezzi pubblici non funzionano…

Boss che inquinano le falde acquifere tanto a nuje che ce ne fotte, bevimm l’acqua minerale

Commercianti che si lamentano quando c’è da pagare le tasse, ma pagano il pizzo senza aprire bocca…

Vedrete fieri sostenitori dell’evasione fiscale lamentarsi dell’inefficienza degli ospedali…

E famiglie che vivono di truffe alle assicurazioni…

Vedrete operai licenziarsi e farsi riassumere in nero per poter prendere il reddito di cittadinanza…

E tutte quelle tasse evase andranno perdute nel tempo, come lacrime nella pioggia.

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IF! Italians Fake

Quando ero in stage mi capitava di sgamare il direttore creativo a copiare le campagne pubblicitarie dagli annual. Ingenuamente alzavo il ditino, pubblicamente, davanti ai colleghi, per far notare che la stessa idea era già stata realizzata da un’altra agenzia svedese. Non avrei fatto carriera, ma ancora non lo sapevo.

Quando arrivi a Milano dalla provincia con più sogni in testa che sale in zucca, finisce che una secchiata d’acqua gelida te la becchi dritto in faccia. Più prima che poi.

Uscivo dall’agenzia (solo) alle 18:30 dopo aver completato tutti i task del giorno. Dicevano che facevo il part time. Avevo questa assurda idea di credere che il lavoro creativo avesse bisogno di nutrirsi di stimoli esterni, quindi la sera andavo al teatro, ai concerti, e cercavo di non rinchiudermi tutto il tempo in agenzia.

Lasciavo gli altri a giocare con le macchinine Burago per il resto della serata. A sparlare della stagista che io avevo appena rimpiazzato. A sparare delazioni su Rejectedby nei confronti di altri pubblicitari (a volte erano i colleghi della stanza accanto). Solo allora iniziavo a farmi un’idea di quale fosse in realtà il lavoro del creativo.

Non rimpiango la vita in agenzia. Molti anni sono passati. Ad oggi, lo stato dell’arte è sempre questo:

if-Italians-Fake

Ancora mi diverte leggere i credit delle campagne più premiate. Una specie di piramide rovesciata in cui compaiono tutte le figure di agenzia, in ordine decrescente di prestigio e magniloquenza, giù giù, fino a chi alla fine il lavoro veramente l’ha fatto. Che a volte non viene neanche menzionato, perché cosa cazzo pretendi tu merda d’uno stagista di comparire anche nei credit? Anzi ringrazia che ti concediamo di lavorare fino alle dieci di sera e anche nei weekend.

Credit della campagna

Intergalactic Global Chief Super Creative Officer Worldwide & Ceo in Chief of All the Chiefs in the World

Chief Mega Creative Master Officer & Vice President

Upper Creative Director

Upper-Middle Creative Director

Associate Creative Director

Apprentice Creative Director

Head of Senior Creatives

Senior Copywriter

Senior Art Director

Not So Senior Copywriter

Less Than Senior Art Director

Junior Copywriter

Junior Art director

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The Ones Who Actually Worked on it: Unknown